Un osservatorio del Sud di comitato di redazione

Un osservatorio del Sud di comitato di redazione

Da troppo tempo il Mezzogiorno reale è senza voce e rappresentazione. Sulla stampa e nel discorso pubblico dominano narrazioni superficiali, stereotipate, sommarie, manipolate e, più di recente, addirittura “neoborboniche”.

Nell’opinione pubblica prevale un’idea di Mezzogiorno economicamente e civilmente arretrato, impermeabile alla contemporaneità capitalistica, pervaso da particolarismo, inefficienze, corruzione, criminalità. Il Sud descritto, in sostanza, come un peso per l’Italia che impedisce lo sviluppo e l’innovazione dell’intero paese. Le analisi basate su fatti, dati e osservazioni scientifiche mostrano, invece, che la maggior parte delle difficoltà del Mezzogiorno sono il frutto di politiche economiche sbagliate, come quelle di austerità basate su drastici tagli di spesa pubblica, in particolare sanità, scuola e università, che hanno colpito in modo particolare l’area più debole del Paese, ma causate soprattutto della forte caduta degli investimenti pubblici nel Mezzogiorno dopo la grande crisi del 2008. Il Sud ha bisogno di una strategia e di progetto politico e sociale, nazionale e locale, che valorizzi le vocazioni dei territori quali la grandissima biodiversità agricola e l’immenso patrimonio naturale e culturale che posseggono. Il Mezzogiorno ha bisogno di un programma che valorizzi i soggetti all’interno dei singoli luoghi, con investimenti pubblici non assistenziali e politiche per legare e federare le esperienze migliori, per incoraggiare la valorizzazione delle risorse locali e contrastare gli adattamenti economici e sociali regressivi. È, in sintesi, quanto si sono detti, nell’Assemblea che si è tenuta a Lametia sabato 2 dicembre, gli intellettuali e gli uomini di cultura che, chiamati a raccolta da Piero Bevilacqua, vi sono intervenuti. Dopo l’introduzione programmatica di Bevilacqua hanno animato il dibattito, fra gli altri, Tonino Perna e Alberto Ziparo, Mimmo Cerzosimo e Angela Barbanente, Vito Teti e Battista Sangineto, Franco Arminio e Saverio Russo. Per iniziare questo nuovo e lungo cammino, l’Assemblea ha avanzato l’idea di dare vita ad un “Osservatorio del Sud”, uno strumento “leggero”, ma stabile rivolto a rappresentare, in termini analitici e culturali, le ragioni del Mezzogiorno senza mai perdere di vista quelle dell’intero Paese. L’Assemblea ha approvato anche la costituzione di un “Osservatorio” sotto la forma di un sito on line finalizzato a sollecitare e raccogliere contributi di analisi e di proposte sul Sud d’oggi, nonché a segnalare eventi, opportunità, iniziative, lotte, esperienze e pratiche politiche e culturali innovative che si realizzano nelle regioni meridionali. L’”Osservatorio” si avvarrà del supporto intellettuale, culturale e logistico di una istituzione prestigiosa e affermata a livello nazionale come il “Premio Sila49”. Questo è il documento approvato dall’assemblea dei soci dopo la costituzione dell’associazione

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