Non siamo noi i razzisti, sono loro che sono negri di Enzo Paolini

Non siamo noi i razzisti, sono loro che sono negri di Enzo Paolini

Sentire in TV Ettore Rosato (il figurante che ha dato tragicamente il nome alla legge elettorale) dire che evidentemente il lavoro del PD “non è stato apprezzato” perché si sarebbe “rotto il filo della comunicazione con i cittadini” e poi un tale Calderisi affermare, con sommo sprezzo del ridicolo, che il disastro elettorale (per loro) di ieri sarebbe stato provocato dal no del referendum sulla riforma costituzionale, fa riflettere. Perché il punto è proprio questo: nella loro sicumera loro ritengono di aver fatto bene, non pensano minimamente di dover ammettere di aver sbagliato e chiedere scusa per l’inguardabile abisso morale in cui hanno fatto sprofondare le istituzioni con il caso Etruria, la Consip, le intercettazioni, il Jobs act, la buona scuola, il conflitto d’interessi, le ministre che mentono sulla loro laurea, quelle che si laureano copiando la tesi, l’aereo personale pagato da noi, i vitalizi, le auto blu aumentate, le primarie abolite anzi valide solo per gli altri ma non per loro, il sistema elettorale trasformato in un sistema di nomine di amici e scudieri, le missioni di guerra spacciate per umanitarie, le sovrintendenze a tutela dei beni culturali cancellate, lo scempio del territorio con lo sblocca Italia, la legittima difesa armata consentita in base al tramonto del sole, le intercettazioni decise dal maresciallo intercettatore, la responsabilità dei giudici indiscriminata, il bonus cultura strumentalizzato per comprare voti e consenso, le interferenze dei padri negli affari pubblici, i ministri informatori degli indagati su indagini in corso, il servizio sanitario ridotto ai minimi termini mentre le commesse per gli aerei da guerra F16 prendono il volo, la riforma costituzionale scritta da un presidente di provincia e una praticante avvocatessa di Laterina, l’irrisione al dissenso ed ai professori di diritto costituzionale, l’indifferenza rispetto alla bocciatura sonora ricevuta dagli italiani, gli spot elettorali degni dei cinepanettoni, ecco tutto ciò provoca, nel semplice Rosato, una surreale consolatoria considerazione: non siamo stati apprezzati. Ad essa subito si appiglia il talentuoso Calderisi che ha pronta la soluzione e la spiegazione per il sonoro calcione elettorale che poi è quella di Renzi: non siamo noi ad aver sbagliato tutto, sono gli italiani ad aver provocato il disastro respingendo la nostra riforma costituzionale. Come dire: non siamo noi razzisti, sono loro che sono negri!

 

Enzo Paolini

Follow me!

Comments are closed.