Don Mimmo e il sangue di Gaza. Il coraggio del cardinale calabrese.-di Filippo Veltri

Don Mimmo e il sangue di Gaza. Il coraggio del cardinale calabrese.-di Filippo Veltri

C’è un prete calabrese, un Cardinale voluto da Papa Francesco (a proposito: quanto lo rimpiangiamo!) che si chiama Don Mimmo Battaglia, che mostra una Chiesa diversa da quella timida se non silenziosa o quasi di questi tempi. E invece lui ha coraggio, tanto coraggio.
Ieri per un giorno è tornato nella sua Calabria, che non lo dimentica e anzi è sempre nel suo cuore!

Nell’omelia di alcuni giorni fa per la messa di San Gennaro a Napoli la sua posizione netta sulla Palestina brilla come il sangue sciolto di San Gennaro. Ecco solo alcuni passi: “Ascolta, Israele: non ti parlo da avversario, ma da fratello nell’umano. Ti chiamo col nome con cui la Scrittura convoca il cuore all’essenziale: Ascolta. Cessa di versare sangue palestinese.

Da questa cattedrale che respira come un petto antico, si alza un appello chiaro, diretto, senza garbo diplomatico, cessino gli assedi che tolgono pane e acqua, cessino i colpi che sbriciolano case e infanzie, cessino le rappresaglie che scambiano la sicurezza con lo schiacciamento, cessi l’invasione che soffoca ogni speranza di pace.

La sicurezza che calpesta un popolo non è sicurezza: è un incendio che, prima o poi, brucia la mano che credeva di domarlo. Oggi la parola sangue ci brucia addosso. Perché il sangue è un linguaggio che tutti capiamo, e che chiede conto a tutti. Il sangue di Gennaro si mescola idealmente al sangue versato in Palestina, come in Ucraina e in ogni terra ferita dove la violenza si crede onnipotente e invece è solo rumore.

Il sangue è sacro: ogni goccia innocente è un sacramento rovesciato. Se potessi, raccoglierei in un’ampolla il sangue di ogni vittima, bambini, donne, uomini di ogni popolo, e lo esporrei qui, sotto queste volte, perché nessun rito ci assolva dalla responsabilità, perché la preghiera senta il peso di ogni ferita e non scivoli via. Oggi, con pudore e con fuoco, dico: è il sangue di ogni bambino di Gaza che metterei esposto in questa cattedrale, accanto all’ampolla del santo. Perché non esistono ‘altre’ lacrime: tutta la terra è un unico altare”.

E’ importante leggere queste parole nei giorni, nelle settimane, nei mesi in cui si sta consumando una tragedia che taluni commentatori non vogliono nemmeno nominare con la definizione esatta: GENOCIDIO. Lo scriviamo tutto in grande non perché la parola possa mutare il senso delle cose che sono quelle che sono e che stiamo vivendo da tempo, da troppo tempo, e che don Mimmo da Satriano, provincia di Catanzaro, ha avuto il coraggio di esprimere con le parole giuste e corrette.

Noi lo conosciamo bene don Mimmo, prete di strada e di vicinanza ai deboli, ai derelitti, ai poveri, ai diseredati, a chi non ha niente. Bergoglio lo nominò cardinale di Napoli quando nessuno se lo aspettava. Un altro prete del coraggio dopo Matteo Zuppi che era stato messo alla testa della Conferenza Episcopale Italiana, un altro atto di coraggio di quel pontificato che in tanti oggi ricordano con un misto di nostalgia e di attesa per un nuovo corso che stenta ancora a farsi vedere.

La tragedia di Gaza e della Cisgiordania, dei palestinesi tutti, avrebbe richiesto ben altro piglio che non quello cui stiamo assistendo, con le stanche litanie degli appelli alla pace che non è chiaro come dovrebbe avvenire in presenza di uno sterminio che prosegue imperterrito davanti ad una opinione pubblica che finalmente lunedì scorso si è svegliata dal torpore con oltre mezzo milione in piazza e sulle strade di tutt’ Italia (grandiosa e memorabile la manifestazione a Cosenza).

Don Mimmo Battaglia finalmente ha aperto il libro della verità, della nettezza della storia, dinanzi a noti editorialisti e presunti storici che sui vari canali tv si dilettano ancora a fare le pulci ai nomi da (non) dare a questo GENOCIDIO. Grazie don Mimmo! Siamo onorati di essere calabrese come te!

da “il Quotidiano del Sud” del 27 settembre 2025

Di Vincenzo Amoruso – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=99359262

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